Finalmente torniamo sulle amate Dolomiti del Cadore, continuando a scoprire il gruppo delle Marmarole. Raggiungiamo i rifugi San Marco e Galassi con una bella escursione panoramica attraverso assolati ghiaioni, al cospetto di Antelao e Sorapìss.

Approfittiamo di questo lunedì di festa (è il ponte del 2 giugno) per tornare sulle Dolomiti, per una bella escursione nel Cadore.

Scartiamo mete più blasonate per paura di trovarci sommersi dalla gente in trasferta e decidiamo di esplorare una zona che ancora non conosciamo bene ma che da sempre ci attira, ossia quella attorno all’Antelao.

Raggiungiamo San Vito di Cadore e svoltiamo nei pressi della chiesa seguendo le indicazioni per gli impianti sciistici. Lasciamo la macchina nei pressi di Baita Sun Bar e ci incamminiamo lungo la strada forestale che porta al rifugio Scotter.

Da San Vito al rifugio Galassi Da San Vito al rifugio Galassi

Fin da subito capiamo che quella di oggi sarà una bella scarpinata che ci farà sudare un bel po’.

Iniziamo a risalire il pendio, che d’inverno diventa pista da sci, stando sempre su comoda mulattiera e in un paio di tornanti raggiungiamo il rifugio Scotter Palatini (1580 m).

E’ passata poco più di un’ora e abbiamo già macinato quattrocento metri di dislivello, ci fermiamo quindi due minuti per recuperare il fiato e nel frattempo ammiriamo il Pelmo che si staglia maestoso di fronte a noi.

Decidiamo adesso di proseguire verso il rifugio San Marco, ignoriamo il segnavia CAI 228 che si inerpica faticosamente nel bosco per rimanere sulla mulattiera che passa dietro al rifugio Scotter.

Arriviamo ad un bivio, a destra il sentiero CAI 229 che porta al rifugio Galassi (e che noi percorreremo al ritorno), a sinistra il CAI 226 che porta al rifugio San Marco. Imbocchiamo quest’ultimo e dopo l’iniziale tratto su mulattiera ci addentriamo nel bosco.

Da San Vito al rifugio Galassi

seguiamo il 226

Da San Vito al rifugio Galassi

Un’altra oretta scarsa e arriviamo a destinazione. Il rifugio San Marco (1820 m) è una bellissima struttura in pietra, tipica dei rifugi dolomitici, immersa nel verde e circondata dalle cime montuose del Sorapìss, delle Marmarole e dell’Antelao con una splendida vista anche sul già citato Pelmo.

Parecchie persone oggi hanno scelto questa meta per trascorrere la giornata e di fatti anche solo arrivare fin qua può essere una bella escursione appagante.
Per noi il trekking non è ancora finito!

Ci fermiamo brevemente al rifugio, eccezionalmente aperto questo weekend, e dopo esserci informati dai gestori sulla percorribilità del sentiero CAI 227 ci incamminiamo in direzione del rifugio Galassi.

Da San Vito al rifugio Galassi

Da San Vito al rifugio Galassi

il panorama alle nostre spalle

Quella che ci aspetta è una lunga traversata in falso piano su ghiaione, il sentiero non presenta particolari difficoltà, bisogna solo fare attenzione ad eventuali cadute massi e ricordarsi di spalmarsi un bel po’ di crema solare perché da qui in poi si camminerà sempre sotto il sole, senza pietà.

Il panorama con l’Antelao ancora imbiancato rende l’escursione particolarmente suggestiva in questa stagione.

Da San Vito al rifugio Galassi

l’Antelao ancora innevato

Incrociamo il sentiero CAI 229 che si immette sul 227 che stiamo percorrendo, da qui iniziamo a salire in maniera più decisa verso Forcella Piccola (2120 m).

Da San Vito al rifugio Galassi

Da San Vito al rifugio Galassi

l’arrivo in forcella

Una volta superata la forcella, il sentiero perde quota dolcemente e dopo una decina di minuti arriviamo al rifugio Galassi (2018 m), un’imponente edificio incastonato in una bellissima e selvaggia conca dolomitica.

Da San Vito al rifugio Galassi Da San Vito al rifugio Galassi Da San Vito al rifugio Galassi

Il rifugio è ancora chiuso a inizio giugno perciò, dopo aver consumato il nostro meritato pranzo nei dintorni, ci rimettiamo in marcia per ritornare alla macchina.

Il meteo sta iniziando a cambiare come da previsioni, poco male, per lo meno il ritorno non lo faremo sotto il sole cocente.

Ritornati al bivio prendiamo il sentiero CAI 229 che ci riporta rapidamente al rifugio Scotter attraverso una sfilza di tornanti che ridiscendono il ghiaione, facendo attenzione a seguire gli omini di pietra e i segni rossi sui sassi per non perdere il sentiero.

Da San Vito al rifugio Galassi

la discesa sul ghiaione

Dal rifugio Scotter ripercorriamo la mulattiera fatta all’andata che ci riporta alla macchina terminando così questa bellissima escursione.

Scarica la traccia gps

Durata 6 h 
Lunghezza 17 Km
Ascesa totale  1100 m
Altezza min 1080 m
Altezza max 2100 m
Come arrivare (Link Google Maps) Dalla Chiesa di San Vito seguire le indicazioni per Ski Area San Vito, rifugio Scotter e parcheggiare nei pressi di Baita Sun Bar
Difficoltà Tecnicamente non è un trekking difficile, bisogna fare attenzione a non scivolare in alcuni punti del ghiaione se non si è particolarmente amanti di questi terreni, tuttavia lo consiglio a chi ha un buon allenamento poiché il dislivello non è da sottovalutare.
Punti di appoggio Rifugio Scotter, Rifugio San Marco, Rifugio Galassi

01 Giugno 2020


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